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Parco del Pollino, valle dell’Esaro e paesi arbëreshë

Visitare l’area del Pollino

Il Parco Nazionale del Pollino è uno dei parchi naturali più grandi d’Italia.
A cavallo tra la Basilicata e la Calabria visitare il Pollino è una esperienza che lascia il segno. Con cime che superano i duemila metri, l’area del Pollino ti dà la possibilità di effettuare escursioni ed esperienze uniche su sentieri di montagna, in grotte, di provare l’ebbrezza del rafting, di visitare posti dalle culture antiche e particolari come i paesi arbëreshë, di origine albanese. Scoprire cosa c’è da vedere nel Pollino è scoprire la Calabria geografica più elettrizzante e attraente.

La montagna nel nord della Calabria

L’occhio del visitatore noterà facilmente un profilo di montagna caratterizzato da linee verticali, strapiombi, ripide pendici, creste frastagliate.
Il Pollino segna il confine tra la Calabria e… il resto d’Italia!! – nel senso che visto dal satellite sembra quasi un nodo, un laccio voluminoso, che congiunge il suolo calabrese al resto della penisola.
Il Massiccio del Pollino e i vicini Monti dell’Orsomarso costituiscono un blocco geologico in cui prevale la roccia calcareo-dolomitica, differente rispetto alle altre montagne calabresi che hanno in misura maggiore rocce granitico-cristalline.
Se lo si osserva da Castrovillari, sul versante calabrese, il nostro gigante sembra «un’immane onda pietrificata» – come l’ha descritto efficacemente l’esperto trekker e grande conoscitore di montagne Francesco Bevilacqua. Considerate che lì, nei pressi della conca castrovillarese, il visitatore è “al cospetto di un gigante”, sovrastato da una maestosa montagna che sale per 1500 metri.

Rafting e torrentismo

Nel Pollino tra le grandi pareti di grigia roccia s’insinuano fiumiciattoli che danno luogo a scenografie naturali pazzesche.
Nelle gole create dall’acqua il turista può camminare, si può praticare torrentismo nel greto del fiume. I turisti assetati d’avventura potranno invece fare rafting in canoa e gommone.
Alcune stazioni di partenza del rafting, dove noleggiare l’attrezzatura necessaria e affidarsi a un istruttore esperto, si trovano a Laino Borgo.
Il fenomeno del carsismo ha prodotto anche profondissime grotte come l’Abisso del Bifurto (-683 mt! territorio di Cerchiara di Calabria). Qui vanno gli speleologi esperti.

Le cime più alte della Calabria

Le vette top, osservando da ovest verso est, sono Serra del Prete a 2180 metri sul livello del mare, Pollino a 2248 mt e Serra Dolcedorme a 2267 metri d’altezza.
La cuspide rocciosa di Dolcedorme è magnifica, raggiungerla è emozione purissima.
Dalla vetta si contempla il crinale seghettato che prosegue fino al monte Moschereto, e poi si apprezza il dominio visivo sulla piana sibarita, sul golfo di Corigliano-Rossano, sulla distante valle del Crati…

Il parco nazionale e il pino loricato

Il vasto parco nazionale (tra i più estesi in Italia) è caratterizzato dal Pino Loricato, una delle specie più resistenti al gelo. Si tratta di un vero e proprio “relitto botanico” della Preistoria.
Di recente sono stati oggetto di studio esemplari di pino loricato che hanno vissuto sul Pollino per un migliaio di anni.
Avvinghiato com’è alle pareti, a quei pezzi di roccia immediatamente sottostanti le vette, il pino sembra quasi fuggire e isolarsi dai numerosi faggi.
Tronco possente, contorto, corteccia a scaglie che suggerisce un aspetto simile alla lorica squamata, ovvero il corpetto a scaglie metalliche che veniva indossato da alcune categorie di legionari dell’antica Roma (da cui il nome).

Morano Calabro

È uno dei borghi più belli d’Italia.
Quando si passeggia tra i vicoletti di Morano è d’obbligo portare con sé la macchina fotografica, tanti sono gli scorci da immortalare.
Il paese offre la possibilità di ammirare anche opere d’arte straordinarie come il quattrocentesco Polittico di Bartolomeo Vivarini, una raffigurazione pittorica di numerosi santi che sta nella chiesa Collegiata della Maddalena.

Altomonte

Poco più a sud, a ridosso della valle solcata dal fiume Esaro, è l’accogliente Altomonte ad estasiare i viaggiatori.
Un paese circondato da dolci e fertili colline, anch’esso annoverato da molto tempo tra i borghi calabresi più affascinanti, che fu tra i primissimi a essere inserito nella rete dei Borghi Più Belli d’Italia.
Si segnala un museo civico ricco di opere d’arte (maestri toscani del Trecento).

La cultura albanese in Calabria: lingua, canti, tradizioni

Da mettere in agenda esplorazioni a Civita, Lungro, San Demetrio Corone per conoscere la radiosa cultura degli arbëreshë di Calabria.
Si entra in un Mondo. Si entra in contatto con un eccezionale patrimonio linguistico, usi e costumi, tradizioni popolari e religiose. Una lunga, sofferta e bella storia, quella dell’Arbëria calabra.
Un radicato sentimento di appartenenza vivifica, di anno in anno, la memoria delle lotte di resistenza all’Impero Ottomano. Si celebra Giorgio Castriota Skanderbeg, eroe nazionale albanese (XV secolo).

Core Calabro guida e accompagna i turisti alla scoperta dell’universo linguistico arbëreshë, partecipando alle coinvolgenti feste popolari dove si ha la possibilità di ammirare gli sgargianti colori dell’abito tradizionale.

Cerchiara di Calabria, un pane magnifico e un suggestivo santuario tra le montagne

Chi ama il sapore delle cose fatte in casa, con amore e dedizione, deve fermarsi a provare il tipico pane di Cerchiara, dalle caratteristiche forme rotonde da 2 o 3 kg.
Un lievito madre invidiato da tanti, farina di grano tenero per il 60%, quindi crusca o farina integrale a completare l’impasto con l’acqua di montagna (siamo a circa 700 metri d’altitudine). Due ore e mezza di cottura in forno a legna, bruciando castagno e faggio.
Tra i monumenti da vedere c’è sicuramente il santuario della Madonna delle Armi, alle pendici del monte Sellaro.