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Calabria On My Mind

Tour di 12 giorni

Calabria On My Mind

a persona

12 giorni di full immersion calabrese, per conoscere le montagne più emozionanti, i panorami costieri e collinari più affascinanti, borghi incantati, tracce d’arte magnifica e monumenti capolavoro che rappresentano la Calabria nel mondo.

Una rassegna dei posti più belli da visitare in Calabria

Il tour è stato pensato come una rassegna di luoghi emblematici, significativi, curiosi, imprescindibili punti di riferimento, luoghi dell’anima per un cuore calabro che abbia voglia di mostrare la sua bella regione al visitatore. La Calabria raccontata da un vero calabrese. È un po’ come quando si hanno ospiti nella casa appena inaugurata, e ci si mette tutto l’orgoglio e la gioia possibili per far fare un giro per le stanze, per il soggiorno, la cucina, la camera da letto, disegnati e arredati con amore.

Gli hotel migliori, le location più attraenti e i ristoranti dove si mangia meglio in Calabria

Fare un viaggio in Calabria e vedere le cose più belle, questo è l’obiettivo di Calabria On My Mind.
Per gli spostamenti e l’alloggio – qualsiasi numero di viaggiatori, anche se siete in due – la sinergia tra Core Calabro e il tour operator saprà indirizzarvi alle compagnie/aziende del settore e agli hotel più affidabili, più funzionali, più attrezzati. Abbiamo previsto 5 cambi di sistemazione alberghiera (Morano, Scalea, Amantea, Sila, Rossano) per rendere il viaggio in bus più confortevole, dato che si tiene conto della non semplice articolazione stradale calabrese. Sapremo consigliarvi eventuali ristoranti e trattorie, in base ai vostri desideri e alle esigenze di organizzazione. Core Calabro mira alla personalizzazione dell’esperienza di viaggio.

  • Partenza
    Trasferimento in Calabria presso hotel o bed&breakfast nella zona di Morano Calabro/Castrovillari, nord della regione raggiungibile tramite A2, Autostrada del Mediterraneo. Si può considerare l'opzione del volo a Lamezia Terme e poi raggiungere destinazione alberghiera con transfer o noleggio.
  • Consigli
    Indossare sempre scarpe sportive, si camminerà spesso su ciottolato e sampietrini dei centri storici. Inoltre, le tappe in cui si prevede escursionismo di montagna impongono un abbigliamento adatto a trekking di medio-bassa difficoltà, giubbotto sportivo imbottito, zaino, cappellino o passamontagna, guanti. Dipende se si sceglie di esplorare il parco nazionale in inverno piuttosto che in primavera-estate-autunno. C'è la possibilità di noleggio in loco di scarponi, bastoncini e ciaspole per affrontare al meglio la camminata sulla neve.
  • Incluso
    Degustazioni local
    Guida turistica abilitata
    Ombrelli (parasole e pioggia)
    Radio whisper, ricevitori con auricolare per musei, luoghi affollati e per attuare un ottimo distanziamento sociale come suggerito dall'OMS
  • Non incluso
    Alloggio
    Biglietti per i Musei
    Pasti
    Ticket Parcheggi
    Trasporto/Spostamenti
1
Arrivo in aereo e/o bus + Transfer Hotel
Il fascino delle montagne del Pollino – barriera naturale tra Calabria e Basilicata – è a nostro avviso la prima cosa bella che ciascun viaggiatore deve contemplare una volta giunto su suolo calabro. Fare un viaggio in Calabria significa cominciare dalle sue montagne più alte e più selvagge, ovvero la catena del Pollino. Si arriva in Calabria da nord attraverso l’A2 Autostrada del Mediterraneo, in bus o auto, oppure atterrando a LAMEZIA per poi raggiungere con un transfer l’area di CASTROVILLARI / MORANO CALABRO (hotel, bed&breakfast). È una valutazione che spetterà al tour operator.
2
MORANO CALABRO e CIVITA

Morano Calabro, borgo alle falde del Pollino

Il borgo di Morano sembra quasi un arancino appuntito verso la parte alta, arrotondato su un colle alle falde dei monti Pollino e Dolcedorme. Ammireremo il polittico di Bartolomeo Vivarini del 1477, una serie di 25 santi dipinti e inseriti in una ricca cornice dorata, intaglio di matrice gotico-veneziana. Camminando tra i vicoli di Morano e le vecchie case si arriverà in cima all'abitato nel più bel museo naturalistico in Calabria: “il Nibbio”. Esso custodisce dei reperti e delle riproduzioni fedeli (diorami) di alta qualità della varia fauna del Parco Nazionale del Pollino. La collezione di insetti e farfalle è incredibile. Un’altra opzione di visita, che si può fare a fine primavera/inizio estate, è il Parco della Lavanda, quando la pianta è in piena fioritura ed è uno spettacolo vedere ettari di fiori coloratissimi. Pranzo a base di pietanze locali e poi ripartenza per Civita. Ma si può anche andare direttamente a Civita, paese di tradizione arbëreshë, per saggiare i sapori della gastronomia albanese. Qui la comunità conserva con cura la lingua dei propri avi e sarà molto interessante scoprire specialmente i costumi e i canti tradizionali. Tutto ciò passeggiando tra case dal volto... umano! Facciate singolarmente antropomorfe, battezzate “case Kodra” – in memoria del maestro postcubista Ibrahim Kodra. Ingresso polittico Vivarini: 1 euro. Museo Nibbio: 4 euro (con riduzioni per comitive e ragazzi).
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Trekking monti POLLINO oppure ORSOMARSO (in alternativa Rafting nel fiume Lao)

Un tronco di pino loricato, con la sua corteccia a scaglie

Una giornata per avventurieri, di quelli che amano la natura incontaminata. Un trekking dedicato all’esplorazione del paesaggio montano del profondo Nord della Calabria – il Massiccio del Pollino (parco nazionale). Un'esperta guida alpina sarà con noi, per consigliarci i migliori sentieri. Abbiamo più opzioni. Si possono fare escursioni che vanno dalla camminata nelle verdi conche tra il Pollino e i monti dell’Orsomarso (Dorsale del Pellegrino), fino alla media difficoltà dell’ascensione dei 2267 metri di Serra Dolcedorme, il monte più alto in Calabria. Qui si contempla la bellezza dei pini loricati, simboli del Pollino. È una delle specie più resistenti al gelo. Avvinghiato alle pareti sottostanti le vette, il pino sembra quasi fuggire e isolarsi dai numerosi faggi. Il pino loricato ha un tronco possente, contorto, corteccia a scaglie, che suggerisce un aspetto simile alla lorica squamata, il corpetto a scaglie metalliche che veniva indossato da alcune categorie di legionari dell’antica Roma (da cui il nome). Si può anche prevedere un avventuroso rafting, una discesa con gommoni e canoe lungo il fiume Lao, con istruttori e team di soccorso al seguito. Pranzo al sacco. Si indosseranno scarpe e abbigliamento comodo, con zainetto per qualche oggetto indispensabile e materiale per eventuali medicazioni. Rafting Lao: si paga ticket per equipaggiamento e istruttore al seguito.
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Grotta del Romito (BOS PRIMIGENIUS) e SCALEA

L'incisione su masso del Bos, un uro selvatico del Paleolitico

Si fanno i bagagli perché nel pomeriggio si farà il check in presso hotel a Scalea, sul mar Tirreno. Prima, però, una tappa a metà mattinata presso il sito archeologico della Grotta del Romito, comune di Papasidero. Su un masso si può scrutare l’incisione rupestre più famosa, un disegno che risale al Paleolitico Superiore – tra 20mila e 10mila anni fa. È la figura stilizzata di un uro, il Bos Primigenius, un grande bovino estinto cui si dava la caccia. Il Bos era un animale sacro perché dava da mangiare, e per gli ominidi, cacciatori, era forse una figura totemica. Si va a pranzo e in hotel a Scalea. È previsto un trekking urbano pomeridiano per il bel centro storico della cittadina tirrenica, dove scale e stradine strette danno vita ad angoli meravigliosi. La chiesetta di san Nicola dei Greci conserva delle splendide icone bizantine affrescate sui muri. Se però il pomeriggio è estivo e il mare è calmo, il nostro consiglio è quello di optare per un giro in barca intorno all'isola di Dino, nella vicina cittadina di Praia a Mare. Il giro è da organizzare con le società locali che offrono il servizio. Ingresso Grotta del Romito e antiquarium: 4 euro, previa verifica riduzioni.
5
SANTUARIO DI SAN FRANCESCO (Paola) e DIAMANTE

Murale di Baruch Kadmon, riproduzione del celebre scatto "La Famiglia" di Paul Strand

È sempre una bella scoperta la strada statale 18, quando la si attraversa nella veste di turista. Si riescono a scorgere tutti quei borghi sorti sulle colline, nel Medioevo, per tenere lontani i pericoli che venivano dal mare. A Paola arrivano turisti e fedeli da tutto il mondo per camminare nei luoghi sacri vissuti da Francesco Martolilla, futuro santo e patrono della Calabria. Francesco era un ragazzo umile che negli anni ’30 del 1400 diede inizio ad una storia prodigiosa, segnata da azioni miracolose che cambiarono l’immaginario collettivo calabrese. Il Vangelo, narrato dalla sua bocca, era qualcosa di stupefacente. Come diventò il san Francesco da Paola di cui tutti abbiamo sentito parlare? Fare un viaggio in Calabria significa scoprire questa bella storia. I suoi miracoli, l'eremitaggio, il distacco dai beni materiali del mondo, il digiuno estremo, la preghiera. Scopriremo come è avvenuta la fondazione del santuario più famoso in Calabria. Attorno alle piccole grotte scavate per trarne una cappella e un luogo di riparo, a metà del XV secolo cominciò a formarsi quello che oggi è il luogo sacro più importante nella regione Calabria. Pranzo a Diamante, dove nel pomeriggio si farà un appassionante percorso nell’arte visionaria che i murales diamantesi esprimono, ciascuno col suo messaggio particolare, calato nel contesto dell’epoca in cui fu realizzato. È “il borgo dei nasi all’insù”, Diamante; i colori delle pitture sui muri costringono il turista a camminare con la testa in su e lo sguardo viene rapito da forme e soggetti bizzarri che vogliono comunicare qualcosa. Nessun ingresso da pagare.
6
AMANTEA e FIUMEFREDDO BRUZIO

Stromboli al tramonto, visione felliniana per Amantea e dintorni (ph Michele Polani)

Trasferimento in hotel ad Amantea, cittadina marittima di lunga tradizione commerciale, che visiteremo la mattina prima del pranzo e del check in presso hotel del posto. La passeggiata consentirà un gustoso approfondimento sulla storia marinara della comunità – tecniche di pesca e conserva del pesce – nonché sul rapporto fecondo con i Francescani di Assisi (visiteremo chiesetta duecentesca e poi l’edificio, chiesa e convento, del ‘400, intitolato a san Bernardino da Siena). Dopo pranzo, tappa a Fiumefreddo Bruzio, che è il balcone più bello e accogliente su questo specchio di mar Tirreno. Un paese che ha avuto la fortuna di un incontro artistico fenomenale, quello con il pittore e scultore Salvatore Fiume. Il poliedrico genio siciliano si trovò a passare per caso da Fiumefreddo Bruzio, e se ne innamorò. Fin dagli anni ’70, ha disseminato la sua arte estrosa e anticonformista nelle strade, nelle piazze, sui muri del vecchio castello, trasformando l’immagine del luogo. Fiume è stato un gigante artistico del ‘900, di fama internazionale. L'affresco nell'interno cupola della chiesetta di san Rocco è qualcosa di straordinario. Nessun ingresso da pagare.
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sentiero del TRACCIOLINO (Costa Viola) e PALMI

Turisti in cammino per i sentieri sulle colline della Costa Viola (ph Antonello Martino)

Le falesie della Costa Viola, tra Palmi, Bagnara Calabra, Scilla, sono quanto di più suggestivo possa offrire il panorama costiero della Calabria. Dal punto più alto di monte sant’Elia, poco meno di 600 mt d’altezza a sud di Palmi, ha inizio un tracciato per veri escursionisti (7 km e mezzo percorsi ad anello, media difficoltà, si scende e si sale), che faremo con il supporto tecnico di una guida ambientale esperta. La guida ci farà apprezzare gli scorci incredibili che si aprono tra il verde della macchia mediterranea e l‘azzurro del mare. Non è un percorso consigliato per chi teme malessere da vertigini: il sentiero del Tracciolino è bellissimo e si fa in sicurezza, ma la posizione a picco sul mare può davvero impressionare. Meglio fare pranzo al sacco, da consumare quando si torna alla base. Nel pomeriggio saremo a Palmi, il cui museo etnografico (nella Casa della Cultura “Leonida Repaci”) contiene le più pregnanti testimonianze sul folklore calabro. La festa della Varia è un esempio stupendo di religiosità popolare. A Palmi un enorme carro trionfale, portato a spalla da centinaia di persone, ha un’impalcatura con in cima una bambina, agganciata in sicurezza, che è la rappresentazione dell’Assunzione in cielo della Vergine Maria. Si tiene solitamente l’ultima domenica d’agosto. Ingresso museo: da definire.
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SCILLA e REGGIO CALABRIA

Una spadara moderna a caccia del pesce spada

A Chianalea di Scilla sono due i fattori costanti dell’esperienza di viaggio: il respiro e l’odore del mare. Sempre vivi, penetranti, suggestionanti. E poi ci sono le feluche “spadare”, che vagano apparentemente senza una meta, scatenando la loro caccia al pesce spada non appena la vedetta sulla torretta verticale della barca ne scorge il movimento a pelo d’acqua. L’arpionatore sulla passerella darà l’assalto finale. Emozioni marinare che oggi possono essere vissute anche dai turisti, si può andare sulle spadare su prenotazione. Si chiama ittiturismo ed è un'esperienza che consigliamo. Il classico giro turistico a piedi prevede invece il passeggio per i vicoli di Chianalea e Scilla, per scoprire la storia del borgo. Pranzo in ristorante scillese, poi trasferimento a Reggio Calabria. Il museo archeologico nazionale è una delle cose per cui vale la pena venire in Calabria. Il MArRC è una delle strutture più importanti, al Sud, per la conoscenza dei ritrovamenti più prestigiosi del periodo magnogreco. La storia dei Bronzi di Riace, di per sé, è unica ed entusiasmante. Avvistati da un appassionato subacqueo nell’agosto del 1972 nelle acque di Riace, vengono riportati a galla accompagnati dal mistero – irrisolto – di dove fossero collocate originariamente e chi rappresentassero. Vi racconteremo tutte le ipotesi sulla loro identità. Ingresso museo Reggio: 8 euro (5 euro dai 18 ai 25 anni, gratis i cittadini UE minorenni); speciale sconto il mercoledì: 6 euro intero e 4 ridotto.
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ABBAZIA FLORENSE (S. Giovanni in Fiore) e SILA GRANDE

San Giovanni in Fiore, interno Abbazia Florense

Si fanno i bagagli, ad Amantea, perché si parte alla volta della magica Sila. Il nostro emozionante tour si sposta nel polmone verde della Calabria, ovvero l'immenso bosco nonché Parco Nazionale della SILA, dove nel primo pomeriggio faremo il check in presso struttura alberghiera. Di mattina breve visita dell’Abbazia Florense, a San Giovanni in Fiore, patria spirituale del grande filosofo e teologo Gioacchino da Fiore. Nel pomeriggio, dopo pranzo e dopo aver depositato i bagagli in hotel, è previsto un gradevole e rilassante giro in mountain bike – o a piedi – per i sentieri intorno al lago Arvo, in compagnia di guida alpina che farà una introduzione a flora e fauna dell’altopiano. Citata persino da Virgilio nell’Eneide e nelle Georgiche, la Sila ha un aspetto “nordico”, che fece dire a Guido Piovene nel 1963: «[...] sembra di essere caduti in un angolo di Scandinavia, con i pini silani più alti e più snelli degli abeti». Nessun ingresso da pagare.
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GIGANTI DELLA SILA e CAMIGLIATELLO SILANO

Sila Grande (ph Antonello Martino)

Alberi alti come palazzi, che stupiscono i visitatori. I pini larici, che arrivano anche a 40 metri sulle nostre teste e hanno diametri incredibili di 2 metri, hanno un’età all’incirca sui 350 anni e sono i simboli dell’antica Silva Brutia descritta dagli scrittori ai tempi dei Romani. L'antica Roma era solita estrarre materie prime indispensabili dalle foreste calabresi – soprattutto legname e pece, quest'ultima utile a sigillare gli scafi delle navi. Si può fare un’esplorazione della riserva FAI di Croce di Magara, per abbracciare quei cinquanta pini di colossali dimensioni – conosciuti anche come i Giganti di Fallistro. Oppure si può partecipare a un trekking per i boschi intorno al lago Cecita, il bacino artificiale più esteso tra quelli creati in Sila per la produzione di energia idroelettrica. Dopo la sosta pranzo – per la quale si può anche organizzare una squisita degustazione di tipicità, come il caciocavallo, o la patata della Sila IGP nelle sue varie elaborazioni culinarie – si va a fare un giro turistico a Camigliatello Silano, per conoscere le radici, la cultura, la storia e l’economia silana. Se si riesce ad avere una prenotazione con largo anticipo, per piccoli e grandi gruppi, si potrebbe effettuare – in alternativa pomeridiana – un tour su rotaia con il trenino trainato dalla vecchia locomotiva a vapore (la stazione ferroviaria è a 1400 mt d’altezza). Ingresso riserva FAI: 5 euro; 3 euro per bimbi e ragazzi dai 4 ai 14 anni.
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SANTA SEVERINA e vigneto Gaglioppo (CIRÒ DOC)

CIRÒ, il vitigno Gaglioppo, con cui si realizza il famoso vino doc calabrese, ph Mavi Peña

Dai sentieri silani di ineffabile bellezza ci si sposta verso la vallata del fiume Neto, un corridoio verso il mar Ionio di altrettanto fascino. La strada Silana Crotonese passa in mezzo a meraviglie naturali notevoli. Noi andremo a Santa Severina, che sta su un blocco di arenarie, dominante il paesaggio. Trasmette perfettamente l’ingegnosità delle comunità che nei secoli hanno adattato le tecniche costruttive all’asprezza dei luoghi. Faremo una visita del robusto castello, che insiste sul lato ovest dell’amba rocciosa dell’antichissima Siberene. Poi sarà la volta della cattedrale di sant’Anastasia, con accanto il battistero bizantino con impianto a croce greca e 8 colonne a circondare la fonte battesimale, una rarità. Dopo il pranzo in agriturismo, nel primo pomeriggio si raggiungerà un'azienda agricola per apprezzare dal vivo alcuni dei vitigni che meglio si adattano al terroir del Cirotano, su tutti il vitigno a bacca nera del Gaglioppo, componente principale del vino DOC Cirò. La sera trasferimento in hotel a Rossano Calabro, per nostro ultimo pernottamento. Ingresso castello Santa Severina: 4 euro, previa verifica riduzioni. Battistero: 1 euro.
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ROSSANO CALABRO e ritorno a casa

ROSSANO CALABRO, Codex Purpureus Rossanensis, rarità bizantina

Un viaggio nel mondo delle icone, dell’arte, dell’architettura che la cultura bizantina ha partorito in Calabria. È questo il senso del programma finale del nostro tour, a spasso per Rossano Calabro, dove ha sede anche la prestigiosa azienda Amarelli, la regina delle liquirizie, presso il cui museo-store si può effettuare l’ultima sosta prima di tornare a casa. In mattinata si andrà nella cattedrale della Santissima Achiropita, icona non dipinta da mano umana, secondo la tradizione. Poi sarà la volta del museo diocesano e del celebre Codex Purpureus, manoscritto con miniature bellissime che illustrano alcuni vangeli del Nuovo Testamento. Il Codex fu fatto in pergamena color porpora, è forse il fiore all’occhiello della produzione artistica bizantina. Si conclude con la visita delle chiesette gioiello di San Marco e della Panaghìa, architetture che testimoniano brillantemente la cultura costruttiva dei bizantini. Pranzo al sacco e ripartenza verso l’aeroporto (Crotone o Lamezia) oppure, nel caso di ritorno in bus, prendere la strada a scorrimento veloce che è l’autostrada A2, distante una quarantina di km. Ingresso museo Codex: 5 euro; 4 euro per gruppi di almeno 20 unità, 3 euro per ragazzi scuole 7 / 14 anni, gratuito per i più piccoli.