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Costa degli Dei e Serre

Pizzo, Tropea e Capo Vaticano

Se qualche divinità avesse voglia davvero di scendere a farsi un bel tuffo in acqua, be’ sì probabilmente farebbe un salto a visitare la Costa degli Dei, il mare più bello in Calabria.
Questo tratto di costa della provincia di Vibo Valentia è una top destination del turismo balneare in Italia.
Con Tropea e Capo Vaticano a tenere in alto il vessillo, la Costa degli Dei ormai da decenni è nella top ten delle destinazioni turistiche che offrono il mare, privilegiata soprattutto da turisti europei e d’oltreoceano.
È altresì meta gettonata da velisti e amanti delle traversate in mare, poiché il porto dà la possibilità di ormeggiare e di ripartire per una vacanza nelle vicine isole Eolie.
Tropea ha trionfato nel 2021 nell’edizione televisiva de Il Borgo dei Borghi, nei cui brevi approfondimenti è riuscita a mostrare al pubblico anche il suo importante, inedito patrimonio architettonico e culturale, andando oltre l’immensa “riserva aurea” della costa.

Viaggiando verso sud c’è Capo Vaticano, la punta più a ovest del Tirreno di Calabria. Capo Vaticano è la cartolina del mare calabrese. Le spiagge più belle, in quasi 800 km di costa calabra.

A Pizzo Calabro, qualche km prima di entrare in paese, con accesso da una scalinata che arriva in spiaggia, c’è la chiesetta di Piedigrotta: uno dei luoghi turistici più visitati in Calabria.

La ‘nduja regina della cucina piccante

Ma non c’è solo il bel mare.
A Spilinga siete nella capitale della cultura della ‘nduja, l’insaccato calabrese che fa impazzire gli adoratori del piccante.
Il peperoncino calabro, nelle giuste dosi, riesce a dare un valore aggiunto all’impasto di guanciale, lardello, pancetta e altre parti del maiale tritate finemente.
Dopo aver fatto una leggera affumicatura e stagionatura, la ‘nduja è pronta per condire pasta, pizza, bruschette, polpette, arancini…

Le grotte di Zungri

Sull’altopiano del monte Poro (710 s.l.m.) un sito rupestre che riesce a calamitare l’attenzione dei turisti è Zungri.
Qui si possono visitare delle case-grotta databili al Medioevo, un esempio di acuta intelligenza adattiva alle condizioni poste dalla Natura.

Il capoluogo Vibo Valentia

Nel territorio vibonese sorgeva Hipponion, una delle più vivaci subcolonie della Magna Grecia, influenzata soprattutto da Locri.
Vibo Valentia è la denominazione di origine romana, anche se la città ebbe il nome di Monteleone fino al 1928.
Ha un centro storico molto bello, valorizzato da palazzi nobili restaurati nell’800.
Da visitare il museo archeologico statale “Vito Capialbi”, allestito all’interno del castello normanno-svevo.

Un monastero e una fabbrica d’armi tra i boschi delle Serre

Lo svincolo Vibo-Sant’Onofrio della A2 è uno snodo cruciale.
L’Autostrada del Mediterraneo scorre veloce e lineare verso sud e si possono prendere varie direzioni per raggiungere la catena collinare e montuosa delle Serre Vibonesi.

Core Calabro vi condurrà in un viaggio entusiasmante nell’entroterra che ha come prima meta un incanto pieno di misteri, ovvero la Certosa di Serra San Bruno.
La certosa appare al pubblico come per magia, prendendo forma nel verde del bosco. L’architettura progettata dai monaci è immersa in una atmosfera di meditazione e silenzio.
La clausura è pressoché totale, sono rari gli incontri del pubblico con i monaci dediti alla contemplazione.
La storia di san Bruno di Colonia appassiona ancora oggi studiosi e religiosi di tutto il mondo.

Immerso nella selva, poco distante da Serra San Bruno, nel territorio di Mongiana c’è il museo delle Reali Ferriere Borboniche.
È un sito di archeologia industriale, che è testimonianza della potenza produttiva (fabbrica di armi) dell’ex Regno delle Due Sicilie.

La tradizione dei mostaccioli o mastazzoli

Consigliamo di fare un salto a Soriano Calabro, un grazioso borgo ricco di storia e religiosità.
Soriano è famoso per i suoi dolci a base di miele e farina chiamati mostaccioli oppure mastazzoli. Essi sono conosciuti in varie forme, esistono numerose varianti, anche antropomorfe e zoomorfe.

Il Tartufo di Pizzo

E per concludere, per un lietissimo fine viaggio, di ritorno sulla costa, fermatevi ancora a Pizzo.
Sarà una sosta per golosi, a degustare il Tartufo, il gelato simbolo delle ghiottonerie calabresi.